Entrare nella Endurance, l’astronave di Interstellar, il film più atteso della stagione che debutta il 6 novembre al cinema. È quello che capiterà ad alcuni fortunati spettatori americani, grazie alla realtà virtuale: chi arriva in alcuni cinema selezionati indossa l’Oculus Rift, il casco ancora in fase di sviluppo che è pronto a rivoluzionare il mondo dell’entertainment, e si immerge letteralmente nella cabina di pilotaggio, riesce quasi a percepire lo spazio senza fine e a vedere persino il wormhole verso cui viaggia Matthew McConaughey nel film. Un’esperienza resa possibile dal nuovo VR Studio Framestore, costola della società multinazionale nata a Londra che ha già vinto l’Oscar per gli effetti speciali di Gravity, e che ha aperto un atelier di creativi a New York interamente dedicato alle esperienze immersive.
Il lavoro su Interstellar arriva dopo l’analogo progetto realizzato per Game of Thrones e traccia chiaramente se non la nascita immediata di una nuova forma di intrattenimento, almeno uno strumento di marketing innovativo e coinvolgente per gli anni a venire: con l’arrivo sul mercato del modello definitivo di Oculus Rift, ma anche degli altri visori di realtà virtuale come il Samsung Gear VR o il Sony Morpheus, queste esperienze potranno essere distribuite online, per campagne pubblicitarie sempre più emozionanti e quindi efficaci.